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Dito a scatto: guarisce da solo? Vediamo cosa fare

Il dito a scatto, noto anche come tenosinovite stenosante, è un’infiammazione dei tendini che si verifica principalmente nel quarto dito (anulare) o nel pollice a causa dell’uso eccessivo delle dita o della mano. Si tratta di un disturbo molto diffuso che può compromettere la funzionalità della mano e, di conseguenza, del braccio.

Quando il dito a scatto riguarda l’anulare, viene spesso chiamato “anulare a scatto” o “anulare che scatta”, mentre nel caso del pollice, si parla di “pollice a scatto” o “pollice che scatta”. Il dito a scatto si manifesta principalmente in tre aree anatomiche della mano e delle falangi, a seconda della puleggia di riflessione coinvolta. Le localizzazioni più comuni sono le articolazioni metacarpo-falangee (verso la mano), interfalangee prossimali (prima articolazione delle dita) e interfalangee distali (seconda articolazione delle dita, più lontana dalla mano). Questo articolo intende approfondire i sintomi del dito a scatto, gli strumenti di supporto e le terapie più efficaci per affrontare il problema.


Sintomi del dito a scatto

I sintomi del dito a scatto sono molto distintivi. I pazienti solitamente riferiscono dita bloccate o un dito bloccato durante la flessione (piegatura del dito) o l’estensione (distensione o raddrizzamento del dito), con l’estensione spesso più problematica, in particolare nel pollice a scatto o anulare a scatto.

Oltre al blocco o scatto delle dita, chi soffre di dito a scatto può notare un leggero gonfiore al dito o alla mano o addirittura avvertire un nodulo nella zona in cui si verifica il blocco o scatto del tendine. Il dolore è solitamente associato allo scatto, e la difficoltà maggiore è quella di estendere il dito da una posizione flessa prolungata.

È comune che i pazienti lamentino sintomi fastidiosi alla mano e al dito, come dolore e rigidità al mattino dopo aver mantenuto la mano e le dita nella stessa posizione, specialmente chiusa.

Durante l’esame, il medico o il fisioterapista potrebbero osservare un blocco o scatto del dito, gonfiore o un nodulo e rilevare che la palpazione delle aree coinvolte è dolorosa.

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Dito a scatto: guarisce da solo?

Il dito a scatto generalmente ha una buona prognosi, cioè un decorso favorevole e un processo di guarigione efficace, se trattato correttamente. Pertanto, la risposta alla domanda “il dito a scatto si risolve spontaneamente?” è tendenzialmente negativa. Molti pazienti con dita bloccate o dito a scatto rispondono bene alle iniezioni di corticosteroidi (somministrate esclusivamente da personale medico) e alla fisioterapia mediante esercizi e terapia manuale con il fisioterapista. Questo percorso di trattamento può durare da alcune settimane a diversi mesi. Tuttavia, a volte questi rimedi non sono sufficienti, rendendo necessario un intervento chirurgico, soprattutto nei casi di dita bloccate o dito a scatto persistente che non risponde ai trattamenti non chirurgici.


Dito a scatto: anulare e pollice

L’anulare a scatto e il pollice a scatto si riferiscono alla stessa condizione che colpisce rispettivamente il quarto dito (anulare) e il pollice. Queste due zone sono le più colpite dal problema e sono quelle per cui i pazienti cercano più frequentemente l’aiuto di ortopedici, fisioterapisti o altri specialisti per trovare trattamenti e soluzioni. È importante sottolineare che il dito a scatto a livello dell’anulare è probabilmente meno invalidante rispetto a quello che si verifica a livello del pollice, in quanto il pollice svolge un ruolo fondamentale nella presa e nella forza della mano. La localizzazione più comune del dito a scatto è l’articolazione metacarpo-falangea, ovvero l’articolazione più vicina alla mano (alla base del dito).

anulare a scatto
Esempio di anulare a scatto

Intervento dito a scatto

L’intervento chirurgico per il dito a scatto viene chiamato release, in particolare il release aperto della puleggia di riflessione della metacarpo-falangea (attualmente considerato l’intervento di prima scelta). Gli specialisti ortopedici di solito prendono in considerazione la chirurgia nei seguenti casi:

  • Mancanza di miglioramento con l’uso di tutori/splint o infiltrazioni;
  • Dito bloccato;
  • Dito a scatto del pollice nell’infanzia.

Esiste un’alternativa chirurgica al release aperto, chiamata release percutaneo della puleggia di riflessione della metacarpo-falangea. Quest’ultimo approccio, sebbene efficace e sicuro per il pollice, a volte è sconsigliato a causa del rischio di coinvolgimento o danneggiamento del nervo digitale.

Dito a scatto: cure e rimedi

I trattamenti e le soluzioni per il dito a scatto possono essere conservativi o chirurgici. I pazienti affetti da dito a scatto dovrebbero consultare specialisti in ortopedia e medicina fisica e riabilitativa, nonché fisioterapisti specializzati in ambito muscoloscheletrico, per discutere le opzioni di gestione e determinare a quale categoria di disturbi appartengono (disturbo che può trarre beneficio dall’approccio conservativo o condizione che richiede unicamente un intervento chirurgico). Pertanto, gli unici professionisti autorizzati a gestire un paziente con dito a scatto sono l’ortopedico, il medico fisiatra e il fisioterapista specializzato.


Tutori per dito a scatto

I tutori o splint per il dito a scatto sono dispositivi utilizzati per limitare lo scorrimento e il movimento del tendine che, al momento, “scatta” durante la flessione ed estensione delle dita. L’obiettivo principale è ridurre il dolore, l’infiammazione e proteggere il dito da ulteriori sollecitazioni meccaniche, specialmente nelle prime fasi del disturbo. Gli splint comunemente utilizzati per i pazienti affetti da dito a scatto prevedono il blocco delle articolazioni metacarpo-falangee a circa 10-15° di flessione e, di solito, vengono indossati per un periodo che va dalle 6 alle 10 settimane. Purtroppo, non tutti i pazienti traggono beneficio da questi splint: per coloro che presentano sintomi gravi e persistenti da lungo tempo, questa modalità di gestione potrebbe non essere sufficiente per ripristinare la funzionalità delle dita e della mano.

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